Giro d’Italia 2019, Conti raggiante in rosa: “Ci ho creduto ed è andato tutto secondo i piani. Testa più importante delle gambe””
Valerio Conti non sbaglia niente nella sesta tappa del Giro d’Italia 2019. Partito con grande determinazione, tra i primi e più insistenti ad attaccare sin dalle prime fasi di corsa, il corridore della UAE Team Emirates centra la fuga di giornata ritrovandosi come il corridore meglio posizionato in classifica generale. In una giornata perfetta per i fuggitivi, il 26enne romano non sbaglia niente indovinando il momento e l’uomo da seguire nelle fasi decisive, chiudendo in seconda posizione alle spalle del solo Fausto Masnada (Androni-Sidermec) e riuscendo così a guadagnare un ulteriore vantaggio sulla linea del traguardo. Autore di un ottimo inizio di stagione, pimpante già nell’arrivo di Frascati, Conti indossa ora una Maglia Rosa che è pronto a difendere con le unghie e con i denti il più a lungo possibile.
“Speriamo di tenerla il più possibile, finché gambe e cuore me lo consentiranno – commenta riguardo la nuova divisa che indossa – Una emozione fantastica, con la squadra ci avevamo pensato perché senza obiettivi è difficile realizzare le cose. Ci avevamo pensato già a inizio Giro, ma da qui a realizzarlo la strada era lunga. Ci ho creduto ed è andato tutto secondo i piani. Sapevo che Roglic voleva lasciare la Maglia Rosa a qualcun altro, ma lo sapeva tutto il gruppo. In molti hanno provato ad andare in fuga, è stata dura all’inizio”.
Per quanto riguarda la frazione odierna, chiaramente nessun rimpianto per il mancato successo, andato ad un corridore che oggi ha fatto la differenza con la sua accelerazione bruciante in salita. “Fausto oggi era il più forte – ammette – È davvero un corridore fantastico. Dietro c’erano corridori forti, ha fatto un grandissimo numero. Dietro andavano a tutta e quando è partito non ce n’è stato per nessuno. Va veramente forte e ha meritatamente vinto questa tappa”.
Una evoluzione importante quella di Valerio Conti sin dalle prime corse dell’anno, ripagando la fiducia che gli ha dato la squadra in alcune brevi corse a tappe per giocarsi le sue carte in prima persona. Quarto alla Vuelta a San Juan, secondo al Giro di Turchia, è arrivato a questo #Giro102 con grande convinzione nei propri mezzi, dimostrando sul terreno il suo valore. Il segreto è racchiuso in una nuova consapevolezza: “Ho realizzato che la testa è più importante delle gambe“, commenta con semplicità.
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